L’impatto sociale ed esistenziale della pandemia
Questo periodo di sospensione ci ha permesso di mettere a punto una rubrica che da tempo sognavamo di fare, uno spazio dove attraverso i libri, la letteratura, la poesia, leggeremo la realtà contemporanea.
Argomento della puntata: l’impatto sociale ed esistenziale della pandemia sulle nostre vite. Ne abbiamo parlato con Gianfranco Pecchinenda, sociologo, saggista e scrittore. Autore del romanzo per inKnot Edizioni “Il paradiso degli interstizi”.
Il romanzo, disponibile sia in versione cartacea che digitale, racconta l’amicizia tra Francesco e Giovanni, compagni di studi ai tempi dell’università, che si ritrovano a lavorare, dopo oltre vent’anni, nello stesso dipartimento in cui si sono formati. È il secondo martedì del mese e, come di consueto, Il consiglio di Dipartimento si riunisce per deliberare. Un evento eccezionale rompe l’ordine della quotidianità e metterà in luce la vulnerabilità dei protagonisti del racconto portandoli a interrogarsi sulla propria esistenza, sulle scelte fatte fino a quel momento, sui sogni realizzati e quelli immaginati. La pandemia, come quell’evento, ha messo ciascuno di noi di fronte alla propria finitezza. Quali saranno le nuove priorità che l’uomo darà alla propria esistenza? Ci ritroveremo un’umanità più fragile?
Per ragioni di sicurezza sono stati modificati funerali, le sedute di lauree, questi come altri importanti riti di passaggio, che permettono di passare oltre, di cambiare status. Nel romanzo si sottolinea l’importanza di questi momenti dal punto di vista esistenziale perché consentono di rimarcare un prima e un dopo. Abbiamo chiesto a Gianfranco Pecchinenda quali potrebbero essere le conseguenze dal punto di vista sociale ed esistenziale della mancanza dei riti di passaggio?
Questi ed altri quesiti al centro della nostra chiacchierata.
Il romanzo è disponibile qui:
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Il paradiso degli interstizi14,00€